Aunty: la piattaforma definitiva per lo screening della stabilità delle proteine

La stabilità delle proteine è un aspetto critico nello sviluppo di bioterapie. Tecniche tradizionali sono spesso lente, frammentate e richiedono grandi volumi di campione.
La piattaforma Aunty, sviluppata da Unchained Labs, è la prima piattaforma su piastra in formato SBS da 96 pozzetti che combina fluorescenza full-spectrum, scattering statico (SLS) e dinamico (DLS) con un preciso controllo termico che consente lo screening ad altissima produttività di proteine e vettori virali con soli 8 µL per campione.

Adaptive correlation: il superpotere nascosto dello Zetasizer Advance

Introduzione

Malvern Panalytical è da sempre alla costante ricerca di nuovi approcci mirati ad aumentare la qualità dei dati forniti dai loro strumenti. Con la linea Zetasizer Advance è stato fatto un grande salto di qualità nell’acquisizione delle misure Dynamic Light Scattering (DLS) grazie all’implementazione di un approccio innovativo: l’Adaptive Correlation (AC), un metodo validato e pubblicato su Scientific Reports (Nature), a conferma della sua solidità scientifica.

Analisi della distribuzione dimensionale con Nanosight Pro – FTLA o RAW?

La Nanoparticle Tracking Analysis è conosciuta per la alta risoluzione della distribuzione particella per particella, ma cosa intendiamo esattamente con “alta risoluzione”? Questo approfondimento tecnico esplora due metodologie per la tracciatura dei dati di distribuzione con il NanoSight Pro, finalizzato a aumentare l’affidabilità nell’analisi di particelle polidisperse.

Velocizza e semplifica gli screening delle formulazioni con Big Tuna e Stunner

Introduzione

La sviluppabilità e gli screening delle formulazioni dei biologici richiede molto tempo e lavoro. Lo scambio del tampone è parte del problema visto che i metodi convenzionali sono inclini all’incoerenza e sono difficili da maneggiare in grandi quantità. Molti flussi di lavoro usano molteplici strumenti per determinare la concentrazione delle proteine, la qualità del campione e la stabilità, il che richiede più tempo e più campioni.

Sviluppo di nuovi sistemi di drug delivery: monitorare l’uptake delle EV in cellule vive

La piattaforma Nanoimager permette la visualizzazione, la quantificazione e il tracciamento delle EVs al livello di singola molecola, sia in soluzione che in cellule vive. Questo tipo di analisi dell’EVs permette di determinarne e studiarne:

grandezza, concentrazione e numero di particelle nella soluzione
▪️biogenesi
▪️internalizzazione in cellule vive
▪️movimento intracellulare e interazione con i componenti cellulari

Caratterizzazione dettagliata di piccole vescicole extracellulari provenienti da diversi tipi di cellule in base alla composizione della tetraspanina mediante la piattaforma ExoView R100

Originariamente, si pensava che le cellule non in diretto contatto tra di loro comunicassero principalmente tramite molecole solubili come fattori di crescita, chemochine e ormoni. Con il progredire della ricerca, la nostra conoscenza della comunicazione intercellulare è cambiata fondamentalmente. Le cellule possono comunicare con le cellule vicine o distanti secernendo vescicole extracellulari in maniera controllata

Vescicole extracellulari derivate da cellule staminali del liquido amniotico insegnano alle cellule dendritiche convenzionale di tipo 2 a regolare i processi autoimmuni in un modello murino di sclerosi multipla

I fluidi biologici normalmente contengono vescicole extracellulari (EVs), che sono rilasciate da diverse tipologie di cellule e sono in grado di imitare specifiche funzioni cellulari. Queste particelle di membrana, secrete sia da cellule eucariotiche che procariotiche, svolgono un ruolo importante nella comunicazione intercellulare (Lo Cicero et al., 2015; Shao et al., 2018) trasportando un cargo molecolare nativo o proveniente dalla cellula di origine (Théry et al., 2018).

Microscopia a super-risoluzione accessibile a tutti

A volte nel fare ricerca ci si scontra con dei limiti invalicabili, imposti dalle leggi della fisica, che limitano la nostra capacità di fare esperimenti e di progredire nella conoscenza. Nell’ambito della microscopia, una di queste barriere infrangibili è il limite di diffrazione della luce.
Questa legge fisica stabilisce che la nostra capacità di risolvere due punti (ovvero di visualizzarli come chiaramente separati) viene meno quando questi siano più vicini circa della metà della lunghezza d’onda utilizzata per osservarli.

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