Profile of matrix-entrapped extracellular vesicles of microenvironmental and infiltrating cell origin in decellularized colorectal cancer and adjacent mucosa

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Profile of matrix-entrapped extracellular vesicles of microenvironmental and infiltrating cell origin in decellularized colorectal cancer and adjacent mucosa

 

Le vescicole extracellulari (EVs) sono note per interagire con la matrice extracellulare (ECM) circostante le cellule secretrici. Qui possono rimare intrappolate, oppure possono attraversarla per raggiungere i fluidi biologici e svolgere il loro ruolo nella comunicazione a lunga distanza tra cellule.
La presenza di EVs negli spazi extracellulari, sia in tessuti normali che in tessuti tumorali, è stata confermata tramite microscopia elettronica. Oggigiorno la comunità scientifica è abbastanza concorde nel considerarle una componente funzionale della ECM, e si riscontra un interesse crescente verso la caratterizzazione fenotipica e funzionale delle ECM-EVs.
Sebbene l’isolamento delle ECM-EVs da tessuti normali tramite decellularizzazione sia un protocollo ampiamente consolidato e caratterizzato, sono poche le informazioni disponibili sulle vescicole trattenute all’interno delle matrici extracellulari tumorali. Fino ad oggi infatti le EV di derivazione tumorale erano state sempre e solo isolate tramite digestione dell’intero tessuto, una procedura che al contrario della decellularizzazione, non permette di distinguere tra ECM-EVs ed EVs derivanti dallo spazio interstiziale o direttamente rilasciate dalle cellule a seguito della digestione. Il microambiente tumorale include molti componenti cellulari che hanno un ruolo nell’evoluzione del cancro, come cellule mieloidi, linfociti e piastrine.

Secondo gli autori di un nuovo studio, pubblicato sul Journal of Extracellular Biology, la caratterizzazione precisa delle EVs derivanti da queste componenti potrebbe fornire informazioni importanti sulla composizione del microambiente tumorale e sulle interazioni tra i diversi tipi cellulari che lo popolano.

Il gruppo di ricerca, coordinato da Federica Collino e Benedetta Bussolati, e comprendente ricercatori dell’Università di Torino, dell’Università di Padova, dell’IRP – Fondazione Città della Speranza, dell’Istituto Oncologico Veneto e dell’IRCCS Fondazione Ca’Granda, si è servito di varie tecniche per l’isolamento e la caratterizzazione delle ECM-EVs da campioni decellularizzati di cancro colorettale al IV stadio, per poi paragonarle alle ECM-EVs del tessuto sano circostante.

 

Estratti da Fig.1 – Tassinari et. al
(a) Rappresentazione grafica dello studio.
(b-c) Concentrazione di EVs estratte da tessuti sani (HC) e tumorali (CRC) decellularizzati e loro distribuzione dimensionale.
(d-e) Analisi NTA rappresentativa di vescicole estratte da tessuti sani (d) e tumorali (e).
(f-g) Immagini rappresentative a super-risoluzione di ECM-EV triple positive  (a sinistra) e doppie positive (a destra) alle tetraspanine.

L’analisi dell’efficacia di estrazione e della distribuzione dimensionale è stata ottenuta tramite Nanoparticle Tracking Analysis (NTA), mentre la microscopia a super-risoluzione ha permesso ai ricercatori di profilare le EVs estratte da tessuti sani e tumorali rispetto all’espressione delle tetraspanine CD9, CD63  e CD81.

I loro risultati delineano il profilo delle EVs derivanti dalla matrice extracellulare del tessuto di carcinoma colorettale, e svelano cambiamenti profondi che interessano la mucosa sana adiacente ai tumori in stadio avanzato.

 

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