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I fluidi biologici normalmente contengono vescicole extracellulari (EVs), queste sono rilasciate da diversi tipologie di cellule e sono in grado di imitare specifiche funzioni cellulari. Queste particelle di membrana, secrete sia da cellule eucariotiche e procariotiche, svolgono un ruolo importante nella comunicazione intercellulare (Lo Cicero et al., 2015; Shao et al., 2018) trasportando un cargo molecolare originatosi nella cellula di origine (Théry et al., 2018).

In questa nota applicativa viene mostrato come l’utilizzo del Dolomite Mitos sia perfetto per la produzione microfluidica di particelle e droplets su scala di laboratorio. Il Dolomite Mitos è adatto a diversi tipi di applicazione come la drug delivery, la ricerca biologica, la sintesi di particelle, la diagnostica e la scienza dei materiali.

Le vescicole extracellulari (EVs) interagiscono con la matrice extracellulare (ECM) e sono presenti in tessuti normali e tumorali. Un nuovo studio, pubblicato sul Journal of Extracellular Biology e condotto da Federica Collino e Benedetta Bussolati, ha caratterizzato le ECM-EVs in campioni di cancro colorettale al IV stadio, utilizzando strumenti avanzati come Nanosight e ONI. Questo offre nuove intuizioni sulle interazioni nel microambiente tumorale.

In questo studio viene mostrato come l’utilizzo del glicerolo grezzo come substrato principale per la produzione simultanea di lipidi e carotenoidi mediante il lievito Rhodotorula paludigena CM33 e dimostra l’efficacia di questo metodo, suggerendo una potenziale applicazione industriale per la produzione sostenibile di questi composti, che sono di grande interesse per vari settori, tra cui quello alimentare e farmaceutico.

In questo white paper vengono descritti vari metodi per la marcatura in fluorescenza e la rivelazione delle vescicole extracellulari (EVs) con la strumentazione NanoSight Pro della Malvern Panalylical.
Su campioni provenienti da urina, vengono valutate sia la distribuzione dimensionale che la concentrazione delle vescicole extracellulari.
Utilizzando una vasta gamma di fluorofori, non solo viene confermata la presenza delle EVs, ma anche rilevati efficacemente i biomarcatori di tetraspanine sulla loro superficie e il cargo interno di RNA.

Questa nota applicative dimostra come il Sunshine può lavorare in modo flessibile con molteplici tipologie di materiali per produrre nanomateriali da utilizzare nello sviluppo di nanofarmaci. Varie nanoparticelle sono sintetizzate utilizzando PLGA, due distinte formulazioni liposomiali, e due formulazioni di LNP contenenti mRNA. Le particelle prodotte hanno dimensioni tra i 20 nm e i 150 nm, con un indice di polidispersione (PDI) < 0.2, e mostrano un’efficienza di incapsulamento superiore al 90%. Questo lavoro dimostra che essere in grado di controllare e variare con precisione il FRR, il TRR e i gradi della diluizione dei reagenti è fondamentale per caratterizzare e ottimizzare al meglio la sintesi di nanoparticelle, e il Sunshine è lo strumento ideale per raggiungere questo obiettivo.

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